CURA

PARODONTOLOGIA

La parodontite si può prevenire e curare con impegno e terapie moderne e comprovate dalla ricerca.

La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie che colpiscono il parodonto ovvero l’insieme dei tessuti duri e molli di supporto di denti e impianti, come la gengiva, il legamento parodontale, il cemento radicolare, l’osso alveolare e la mucosa perimplantare.

Parodontologia | Dott.ssa Rinaldi | Cura parodontite

LA MALATTIA PARODONTALE

La malattia parodontale colpisce in Italia circa il 60% della popolazione. Circa il 10% manifesta forme avanzate. La suscettibilità alla malattia parodontale aumenta con l’età e in modo più marcato dopo i 35 anni fino a diventare la maggior causa di perdita di denti.

L’OMS reputa infatti la malattia parodontale una patologia ad alto impatto sociale.

Le malattie parodontali, così come quelle perimplantari, sono provocate da alcune specie batteriche, sono influenzate nel loro decorso e gravità da numerosi fattori locali e sistemici e sono strettamente legate ad alcuni stili di vita. Esistono, altresì, correlazioni tra le parodontiti ed importanti patologie sistemiche quali le malattie cardiovascolari e le malattie dismetaboliche. Esistono anche correlazioni con la nascita di bambini pretermine e/o sottopeso.

La malattia parodontale comprende le gengiviti e le parodontiti, le malattie che colpiscono i tessuti perimplantari comprendono, invece, le mucositi perimplantari e le perimplantiti. Si tratta di patologie che riconoscono un'eziologia multifattoriale essenzialmente batterica.

Le gengiviti interessano la gengiva vicina al dente (gengiva marginale) e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento sotto stimolo meccanico e a volte da aumenti di volume. Si tratta di quadri clinici completamente reversibili  se adeguatamente trattati.

Le parodontiti sono un gruppo di patologie che hanno in comune la distruzione del sistema di sostegno del dente. Si manifestano con una perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e recessione della gengiva. Sono sempre precedute da gengivite e, quindi, se si previene quest'ultima, è possibile prevenire la ben più grave parodontite. Il segno caratteristico delle parodontiti è la formazione della tasca parodontale associata a mobilità dentaria.

DENTITSTA E CURA DELLA PARODONTITE

Obiettivo principale del dentista di fronte ad un paziente con malattia parodontale è quello di arrestare la progressione della malattia ed evitare o ridurre l’insorgenza di eventuali recidive.

Uno degli esami più importanti e utilizzati per diagnosticare malattie parodontali è il sondaggio parodontale. In condizioni normali il solco misura fino a 2-3mm , fino a 5 mm attorno agli impianti, superati i quali si è in presenza di una tasca parodontale. Altro indice importantissimo da valutare durante il sondaggio che evidenzia una fase di attività della parodontite è il sanguinamento al sondaggio.

La terapia delle parodontiti deve tener in adeguata considerazione la multifattorialità della malattia e comprendere procedure e trattamenti clinici volti a trattare il problema nella sua complessità.

Il controllo degli agenti causali viene perseguito e raggiunto attraverso il controllo della placca batterica sopragengivale (mediante l'igiene orale domiciliare, l’utilizzo di collutori, gel o paste a base di clorexidina e la detartrasi) e della placca batterica sottogengivale (levigatura radicolare) e con l’eventuale ausilio di farmaci locali o sistemici.

La detartrasi è una metodica di igiene professionale di tipo meccanico volto alla rimozione della placca batterica e dei depositi di tartaro dalle superfici dentali sopragengivali; si esegue con strumenti manuali (scaler o curette) o strumenti meccanici (ablatori sonici o ultrasonici).

La detartrasi deve essere completata con la lucidatura delle superfici strumentate, per mezzo di spazzolini o coppette con paste apposite. A volte sono necessarie più sedute.

La levigatura radicolare è una metodica di igiene professionale di tipo meccanico utilizzata per rimuovere il tartaro sottogengivale, adeso alla superficie delle radici dei denti e a rendere queste ultime lisce e compatibili con i tessuti parodontali. Può essere fatta a “cielo chiuso”, cioè senza scollamento della gengiva, o a “cielo aperto”, cioè mediante il sollevamento di lembi chirurgici gengivali per migliorare l’accesso e la visibilità del sito da trattare.

DOMANDE FREQUENTI

Cos’è una tasca parodontale?

La tasca parodontale è uno spazio tra dente e gengiva creatosi in seguito alla distruzione dei tessuti che circondano il dente (gengiva e osso).
Il dentista, attraverso l’uso di una sonda parodontale, è in grado di evidenziarne la presenza e la profondità quindi la gravità.

Chi si può ammalare di malattia parodontale?

La parodontite non colpisce solo le persone anziane. Possono ammalarsi di malattia parodontale coloro che non osservano una buona igiene orale e che presentano una predisposizione individuale alla malattia. In particolare i fattori che favoriscono la malattia sono:


Igiene orale inadeguata: è la causa principale dei casi di parodontite. La placca batterica provoca prima la gengivite che poi diventa parodontite.
Fumo: i fumatori hanno un rischio più elevato di contrarla rispetto ai non fumatori. La parodontite nei fumatori avanza più rapidamente e ha un decorso più aggressivo e risponde meno alle cure.
Predisposizione genetica: certe persone soffrono di malattia parodontale nonostante un'igiene orale eseguita in maniera impeccabile, mentre altri possono vantare strutture parodontali sane pur avendo ammassi di tartaro e placca. Questo è dovuto al fatto che esistono dei geni che predispongono alla malattia parodontale.
Stress: molti studi scientifici hanno messo in evidenza una corrispondenza fra lo stress e la malattia parodontale, dovuto probabilmente al fatto che lo stress indebolisce le difese immunitarie.
Gravidanza: le forti fluttuazioni ormonali favoriscono l'insorgenza di gengivite e parodontite.
Particolari patologie: soprattutto il diabete e certe forme di artrite reumatoide nonché le deficienze immunitarie congenite o acquisite (ad es. AIDS).

Qual è la terapia indicata per la cura delle parodontopatie?

Dopo la formulazione della corretta diagnosi, il paziente passa attraversa una prima ed iniziale terapia chiamata "terapia causale”. Dopo questa prima fase, se necessario, il paziente sarà sottoposto ad eventuali terapie secondarie di tipo chirurgico e non chirurgico. Il trattamento delle patologie parodontali deve tener conto della loro multifattorialità e pertanto trattare la patologia nella sua complessità; se il momento fondamentale è rappresentato dalla rimozione dei microrganismi responsabili della malattia, non dobbiamo dimenticare l’estrema importanza che riveste nella strategia terapeutica il controllo degli stili di vita e di alcune malattie sistemiche, il diabete in particolare.

In che consiste la terapia causale?

La terapia causale si occupa inizialmente della rimozione dei fenomeni infiammatori locali che causano la malattia, la placca batterica e il tartaro, dalle superfici dentali sopragengivali (detartrasi) e sottogengivali (levigatura radicolare); la levigatura radicolare può essere eseguita a “cielo chiuso” o “cielo aperto”, con lo scollamento cioè della gengiva per migliorare l’accesso e la visibilità del professionista. Queste procedure vengono svolte con l’utilizzo di strumenti sia manuali che meccanici, sonici e ultrasonici che siano.

Che cosa si intende con chirurgia parodontale resettiva?

La chirurgia resettiva si occupa del rimodellamento mirato chirurgico dei tessuti di supporto del dente, sia gengivali che ossei, caratterizzati delle alterazioni anatomiche causate dalla malattia. I tessuti gengivali vengono sollevati in modo che il chirurgo sia in grado di rimuovere la componente batteriche causa della patologia e rimodellare le superfici ossee rese irregolari dalla malattia; questa procedura permette di ridurre al minimo le aree di colonizzazione batterica (tasca parodontale) e consentire alla gengiva di riposizionarsi successivamente in una posizione ideale.

Che cosa si intende con chirurgia rigenerativa?

Lo scopo della chirurgia rigenerativa è quello di recuperare parte dell’osso e dei tessuti gengivali andati distrutti dalla malattia parodontale, rigenerandoli e ricostruendoli, oltre a ridurre ovviamente la tasca parodontale. Come per la chirurgia resettiva vengono sollevati i tessuti gengivali, e dopo aver rimosso la componente batterica causa della malattia, vengono utilizzate delle membrane, degli innesti ossei o di materiali sintetici biocompatibili per aumentare la capacità che i tessuti hanno di rigenerarsi.

Che cosa si intende con chirurgia mucogengivale?

La chirurgia mucogengivale comprende l'insieme delle procedure volte alla correzione dei difetti di morfologia, posizione e quantità dei tessuti molli parodontali. Questi difetti possono essere trattati con interventi a lembo o con innesti tissutali. Le indicazioni principali sono la copertura delle superfici radicolari esposte e l’aumento di volume e di quantità del tessuto gengivale per esigenze estetiche, protesiche e ortodontiche.

Come mantenere i risultati raggiunti con la terapia parodontale?

Una volta effettuata la terapia parodontale, sia essa chirurgica o non chirurgica, è indispensabile mantenere nel tempo lo stato di salute parodontale raggiunto mediante pulizie e richiami periodici a distanza di tre o sei mesi a seconda della gravità dei casi.

Gli scopi della terapia parodontale di supporto sono di prevenire e minimizzare il rischio di recidive e ridurre inoltre l’incidenza della perdita dei denti naturali o degli impianti attraverso un accurato controllo della situazione clinica e radiografica.

C'è associazione tra malattia parodontale e alito cattivo?

Una delle più comuni conseguenze della malattia parodontale può essere l’alito cattivo dovuto alla proliferazione dei batteri sulle superfici dei denti e all’interno delle tasche parodontali.

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